Entriamo nel reparto gastronomia d’un buon supermercato. Nelle vaschette ordinatamente allineate, ecco le falde dei peperoni grigliati che fanno allegria, col contrasto giallo-rosso-verde lucidato appena da un filo d’olio; ecco le fette rosate del manzo all’inglese circondate da ciuffetti di cavolo bianco, carote e piselli al vapore; e lì accanto il vitel tonné la cui salsa preme contro la pellicola in nylon, nell’angolo, e verrebbe subito voglia d’aprire la confezione per assaggiarne un po’…
Sì, perché una cosa certa è che oggi i cibi impacchettati sono quasi “esposti” in una mini vetrina personale. La pellicola tesa separa dal pulviscolo, mantenendo l’igiene necessaria; e il cibo sembra persino più invitante, avvolto in quell’abbraccio trasparente.
E la verdura, la frutta? È vero che non possono essere considerati esattamente alla stregua dei cibi pronti, ma è innegabile che il sistema “vaschetta + pellicola” ha creato una rivoluzione anche in questi settori, a tutto vantaggio della salute… e dell’esposizione ideale, pronta a farci venire l’acquolina in bocca.